Tessuti da “favola” firmati Chiara Boni

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Si è ampiamente parlato in questi giorni della Fashion Week newyorkese. Se Klein vi ha portato eleganza e colori pastello e Lauren ha regalato cartoline francesi, Chiara Boni si contrappone a tutto questo portandoci in un mondo da favola.

Questo si è potuto vedere il 16 settembre, presso gli spazi di ArtBeam nel quartiere di Chelsea, nella capitale nordamericana che come ella stessa afferma, ha voluto rendere omaggio, insieme al suo collaboratore Maurizio Germanetti, ai sogni e ai giardini della sua infanzia. 
Gli abiti lunghi e svolazzanti sono fioriti e colorati con tonalità splendenti color pesco, lampone, arancio e rosso che sfumano e si dissolvono nei disegni e nelle forme dei fiori che coprono tessuti meravigliosi come quelli che Chiara Boni ci ha dato la possibilità di vedere e di ammirare a New York.

chiara BoniGli abiti sono un exploit di romanticismo dove forme aderenti del top si contrappongono alle forme ampie e fluttuanti della gonna. Un interscambio di morbidezza che viene racchiuso in un abito. Un po’ come il sogno che abbiamo cucito addosso quando siamo nel dormiveglia e che invece poi vediamo volare via quando ci svegliamo ma che ci rimane sempre “intorno” nei nostri pensieri e nella nostra mente, esattamente come un vestito.

L’immagine del sogno in effetti, può essere esattamente paragonata ad un vestito cucito addosso ad ognuno di noi. E forse, al di là delle decorazioni di essi, Chiara Boni aveva proprio l’intenzione di dirci questo.

E per rendere ancora tutto più originale e più onirico, la stilista ha ben pensato di curare la passerella in tutto e per tutto. L’ambiente da fiaba, viene qui marcato da odori e suoni. Chiara Boni ha deciso di spargere una fragranza particolare che ha allietato il senso dell’olfatto degli ospiti mentre al suono ci ha pensato Yakamoto Kotzuga, giovane talento e uno dei maggiori editori musicali italiani. Tutto perfetto dunque per la passerella fiabesca.

Le musiche oniriche, che spaziavano dall’elettronica ai suoni romantici e raffinati, sono state curate in ogni dettaglio, così come tutto il resto. Tutto è risultato poetico, quasi un quadro preraffaellita. È stata la seconda volta newyorkese per la stilista che ha incantato l’ArtBeam con le sue colorate griffe che anno dopo anno fanno sempre più tendenza. Il suo stile seppur romantico, è giovane e fresco ideale all’animo di una donna di qualsiasi età che sa ancora sognare e vuole sognare.

La moda è un modo per esprimere le proprie idee. I vestiti sono delle tele e come tali devono essere nono solo uno spazio bianco dove gli stilisti imprimono  la propria fantasia, ma devono essere anche dei quadri in movimento, delle opere aperte che portano lo spettatore a rispecchiarsi in essi. D’altronde gli esteti del secolo scorso avevano perfettamente ragione e di questi uno in particolare ovvero Oscar Wilde quando sosteneva: “L’arte o la si fa o la si indossa”. In questo caso, l’arte va indossata e decisamente stilisti dal calibro di Chiara Boni ci consentono di farlo nel migliore dei modi.

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